Il progetto della “Piazzetta delle Arti e dell’Artigianato”

Dal Tavolo di Lavoro locale era emersa la possibilità di intraprendere un percorso sperimentale sugli spazi pubblici del quartiere, partendo dall’attivazione di un progetto sull’uso e la regolarizzazione degli spazi commerciali della “Piazzetta delle Arti e dell’Artigianato” di via Mazzacurati 89.

Gli interessi in gioco. La seguente proposta mira ad intraprendere una sperimentazione sugli spazi pubblici del quartiere, partendo dalla “Piazzetta delle Arti e dell’Artigianato”, attraverso un percorso per la regolarizzazione dei soggetti che, senza alcun titolo di locazione, svolgono attività nei locali commerciali della piazzetta.
La partita in questione richiama l’attenzione dei due player principali: gli occupanti dei locali commerciali della piazzetta ed Ater Roma, proprietaria degli spazi.
Lo stato dell’arte è caratterizzato dalla presenza, ormai consolidata, di soggetti che hanno sviluppato, in questi spazi, attività legate al mondo della creatività, quali artigianato artistico, restauro di mobili, sartoria creativa, stampa d’arte, disegno, pittura e incisione. Attraverso tali attività, gli occupanti dei locali coinvolgono alcuni giovani del quartiere e i detenuti attraverso un progetto di reinserimento lavorativo, trasferendo loro competenze o impiegandoli in piccoli lavori e collaborazioni.

Rilevante, inoltre, è l’attività di presidio che questi soggetti svolgono: la loro presenza sul campo fa sì che lo spazio pubblico sia curato, manutenuto e animato da una serie di attività culturali.

L’Ater, alla quale il Laboratorio ha presentato in diversi incontri il progetto sperimentale, ha dimostrato l’interesse e la volontà a collaborare a fronte delle seguenti motivazioni:

  • valorizzare il proprio patrimonio ad uso non abitativo;
  • promuovere e agevolare forme di presidio leggero e di controllo indiretto sui territori.

Il progetto sperimentale, inoltre, è visto come occasione per testare un percorso che se efficace potrà essere assunto come buona pratica e replicato anche in altri contesti.

Il progetto risponderà ai seguenti obiettivi:

  1. attivare la comunità locale come protagonista del processo di cambiamento del Corviale;
  1. mostrare le possibilità non colte di questi luoghi attraverso la costruzione di iniziative ludiche e culturali con alcuni soggetti della rete territoriale;
  2. dialogare, integrare ed essere complementare al progetto vincitore del concorso “Rigenerare Corviale” progetto sugli spazi pubblici;
  3. attivare un percorso per la regolarizzazione degli attuali occupanti degli spazi e favorire l’insediamento anche di nuovi soggetti negli spazi commerciali vuoti.

Rispetto a questa sperimentazione, il Laboratorio di Città si propone di coordinare le attività previste e accompagnare e supportare Ater, a seguito della valutazione dei risultati, nella predisposizione di linee guida per la replicabilità del presente percorso.



Piazzetta delle Arti e dell'Artigianato - stato di fatto
Piazzetta delle Arti e dell’Artigianato – stato di fatto

Piazzetta delle Arti e dell'Artigianato - Aprile 2019, proposta progettuale, oggi superata
Piazzetta delle Arti e dell’Artigianato – Aprile 2019, proposta progettuale, oggi superata.

“SENZA TITOLO”

SENZA TITOLO, documentario diretto da Patrizia Santangeli, produzione Laboratorio di Città Corviale, 2021

Regia, fotografia, montaggio di Patrizia Santangeli
SENZA TITOLO è un documentario per valorizzare il lavoro e le competenze creative degli abitanti della Piazzetta delle Arti e dell’Arti­gianato.

Impressioni dalla Piazzetta delle Arti e dell’Artigianato

Riferimenti di pratiche e politiche di promozione delle attività culturali e artistiche

Città che si sono date un regolamento per la disciplina della concesssione di beni immobili a terzi: Bari, Parma, Pisa, Ferrara, Pescara, Bologna, Mantova, Modena, Padova, Palermo, Prato, Reggio Emilia, Torino e Vigevano. Alcuni prevedono gratuità per le associazioni senza scopo di lucro (Bologna) e nel peggiore dei casi un canone ridotto.
Ci sono anche delle Regioni che si sono date una normativa per disciplinare la concessione di beni appartenenti al proprio patrimonio: Puglia, Marche, Piemonte e Campania.