Il Laboratorio è un luogo dove si attivano scambi orientati a costruire azioni locali coordinate, basati su interpretazioni dei problemi in grado di aprire all’azione. Si tratta di un lavoro di prossimità svolto per e tra gli abitanti. Il Laboratorio è quindi prossimo agli abitanti e alle necessità che manifestano anche nel tentativo di accorciare la distanza tra le Istituzioni e i cittadini che negli anni è andata crescendo. Il Laboratorio svolge infatti un ruolo importante di mediazione sociale affiancando i processi di rigenerazione urbana in corso nel complesso immobiliare. In particolare, il progetto di trasformazione del Piano Libero che prevede la realizzazione di 103 alloggi laddove oggi vivono 130 famiglie nei locali originariamente destinati a servizi e negozi. L’esecuzione dei lavori deve tenere conto della presenza degli attuali occupanti ed è quindi indispensabile coordinare il processo di costruzione con le operazioni necessarie al trasferimento delle famiglie presenti. Il Laboratorio nasce per corrispondere a tale necessità, l’attività di accompagnamento delle famiglie coinvolte dal programma di trasformazione è infatti la sua attività principale.
E proprio nel riconoscimento della necessità di accompagnare la trasformazione fisica della città con azioni di natura sociale si intravede un cambio di paradigma: non più un’amministrazione centralizzata che gestisce la cosa pubblica in maniera verticistica ma un’amministrazione condivisa con altri enti, in questo caso l’Università, ma anche con gli stessi abitanti.
Geografia delle famiglie
Abbiamo avviato un lavoro per la registrazione in un data-base dei contatti delle persone e dei soggetti che passano dal Laboratorio; lo strumento della geografia delle famiglie è utile a supportare il Laboratorio nel mettere a sistema le informazioni sui nuclei famigliari e sugli appartamenti, incrociando diverse fonti, rappresentandole in modo sintetico e immediato; tale strumento è particolarmente rilevante nei confronti degli abitanti del Piano Libero ma in qualunque altra situazione in cui la conoscenza approfondita e multidimensionale del contesto di azione è fondamentale per procedere. Ad oggi (luglio 2019) abbiamo raccolto informazioni su 85 famiglie in particolare annotando informazioni relative alla composizione familiare, alla presenza di minori scolarizzati, alla permanenza nel piano libero, se hanno partecipato al Bando Speciale o alla sanatoria, etc etc.
FASE ZERO
Il cantiere ha preso avvio il 17 Gennaio 2019 al Lotto I (Largo Cesare Reduzzi) intervenendo in una spazio occupato da 14 nuclei familiari e realizzando 9 nuovi alloggi.
Una volta recuperati gli alloggi adatti alle esigenze dei singoli nuclei questi sono stati trasferiti e il cantiere ha potuto prendere avvio.
In questa fase il Laboratorio è stato l’anello di comunicazione tra l’Ater e le famiglie, il ruolo di mediazione è stato cruciale nel cercare di attenuare i conflitti e le resistenze di ciascun nucleo. La disponibilità all’ascolto, la possibilità di trovare un luogo all’interno del quartiere dove recarsi per avere costantemente notizie, dove poter presentare le proprie istanze ha di fatto accompagnato le famiglie in questa fase di cambiamento.
FASE DUE
Documentario
Silvia Bellotti, architetta, è autrice di un documentario “Aperti al pubblico” (2017) girato presso gli uffici dell’Istituto Autonomo per le Case Popolari di Napoli con il quale ha vinto due prestigiosi premi: a Bologna come miglior documentario all’ultima edizione di Visioni italiane e a Parigi ha vinto il Grand Prix Nanook Award della 37° edizione del festival di cinema etnografico ed antropologico.